In questo momento di grandi difficoltà economiche e finanziarie, dove per le aziende è davvero arduo rimanere competitive, un bravo leader può fare realmente la differenza. In un mercato che è sempre più difficile e selettivo, solo le aziende che lo “guardano con occhi diversi” possono resistere e crescere. Per anni si è puntato sulla pricing strategy, la strategia del prezzo, ma nel lungo periodo questa si è rivelata inadeguata. Occorre cambiare “rotta” e puntare sul vantaggio competitivo, cioè sulla capacità di distinguersi dagli altri. “O ti distingui o ti estingui” e c’è un solo modo per distinguersi: far crescere le persone, investire sul fattore umano, perché non vi è capitale che non nasca dall’atto di intelligenza umana e questo è la premessa per rispondere efficacemente ai bisogni reali in un’effettiva strategia della centralità sul cliente. Non si tratta di risparmiare ed ottimizzare i processi produttivi, ma di motivare e coinvolgere tutti i lavoratori. Di dare loro speranza e sogni. Essere come un faro che impedisce il naufragio in un mare tempestoso. Avere il coraggio di superare la sacralità del profitto e rimettere al centro la “Persona”, sì proprio con la “P” maiuscola. I lavoratori, tutti, dal più umile al massimo dirigente sono l’azienda e, assieme all’imprenditore, formano un tutt’uno e mai andrebbero considerati come contrapposti. Una leadership che, riguardo ai propri collaboratori, svolge funzioni di consulenza e incoraggia l’espressività creando un clima di scambio aperto e altamente motivato al fine di raggiungere gli obiettivi attesi. I leader hanno dunque un ruolo cruciale affinché questa crisi si trasformi in un’opportunità per cambiare. Ma che cosa si intende per leadership? Nonostante l’ampio repertorio di studi e ricerche che la letteratura presenta, la leadership è ancora oggi un argomento di notevole complessità concettuale ed è tutt’ora difficile identificare un unico modello teorico di riferimento. Il concetto di leadership viene così differenziato da quello di dominio; il leader non è colui che obbliga le persone ad obbedirlo perché detiene il potere, ma è colui che ha come compito principale quello di costruire un gruppo orientato all’obiettivo e motivarlo al suo raggiungimento. Oggi più che mai, si è convinti che un’organizzazione ha bisogno, per operare efficacemente, di una leadership in grado di svolgere un’ attività di “manutenzione complessiva”. Essa comprende certamente la messa a disposizione del gruppo dei mezzi tecnici necessari e una buona pianificazione delle attività da svolgere, ma prevede anche un investimento continuo sulle relazioni sociali, ovvero intraprendere quelle attività che sviluppano le potenzialità dei singoli e che li rendono empowered. In altri termini gli ingredienti necessari per lo sviluppo della leadership, o meglio, i fattori chiave che permettono lo sviluppo di una leadership efficace sono due: * pianificazione * empowerment Come mostra la letteratura manageriale, da sempre le organizzazioni hanno come primario interesse il raggiungimento dei massimi risultati in termini di produttività. L’efficacia produttiva è la risultante dell’interazione tra processo tecnologico e processo sociale: il processo tecnologico agisce nello spazio sociale e il processo sociale prende forma nelle condizioni tecnologiche. Si tratta, in concreto, del mutuo condizionamento di due variabili di natura reciprocamente indipendente e irriducibile, ma interagenti in modo continuo. Chi ha responsabilità direttive nelle organizzazioni, dunque, deve passare parte del suo tempo in compiti di “pianificazione”. Per pianificazione si intende quell’insieme di attività che mirano a creare, in modo chiaro e dettagliato, una visione condivisa delle priorità da rispettare nell’assolvimento dei compiti lavorativi nella squadra. Ragione per la quale un leader, se vuole ottenere risultati di buon livello di efficacia e di efficienza, deve definire accuratamente: le scelte strategiche (ragioni di mercato, tecnologiche, economiche, sociali), lescelte strutturali, i processi produttivi, l’organizzazione del lavoro (articolazione degli obiettivi, confini e relazioni tra sottosistemi operativi, divisione e integrazione del lavoro); infine ma non per questo di minor importanza, lemansioni. La pianificazione del lavoro organizzato fornisce al leader, in definitiva, la possibilità di avere il controllo della realtà organizzativa e al tempo stesso l’occasione di rendere i membri del gruppo di lavoro partecipi nella conduzione delle attività lavorative per il raggiungimento degli obiettivi programmati. Infatti, definendo le mansioni di un soggetto, il leader ne stabilisce il ruolo all’interno del sistema sociale e quindi ciò che l’individuo deve fare nelle sue relazioni con gli altri e a livello “prestazionale” nel sistema del lavoro organizzato. Se l’attività di pianificazione gioca un ruolo importante nel sistema organizzativo, altrettanto significativo è quell’insieme di attività, svolte dal leader, che mirano a creare le condizioni per lo sviluppo delle potenzialità dei membri della squadra e a fornire loro supporto, consulenza ed aiuto. In altri termini il leader deve dare avvio ad un processo di “empowerment”. L’empowerment rappresenta la prima vera proposta per promuovere il lato umano, per rilanciare la filosofia del servizio e della learning organization. Infatti, il manager e il leader devono essere coach, allenatori/consulenti: il loro ruolo è quello di aiutare a crescere, creare occasioni, facilitare l’apprendimento, favorire l’appropriazione delle responsabilità e dei compiti. Il leader deve quindi prestare particolare attenzione a quelle attività che mirano ad aumentare le potenzialità dei membri del gruppo lavorativo, fornendo loro spazio e autonomia, deve sviluppare una comunicazione improntata sul dialogo e lo scambio, ed inoltre, deve motivare alla cooperazione per produrre quella prestazione utile a perseguire i risultati collettivi attesi.
Leadership secolo XXI
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Bibianna Teodori
Executive e Master Coach, idealizadora e fundadora da Positive Transformation Coaching. Autora do livro “Coaching para pais e mães – Saiba como fazer a diferença no desenvolvimento de seus filhos” e coautora de “Coaching na Prática – Como o Coaching pode contribuir em todas as áreas da sua vida”.
Bibianna Teodori
Executive e Master Coach, idealizadora e fundadora da Positive Transformation Coaching. Autora do livro “Coaching para pais e mães – Saiba como fazer a diferença no desenvolvimento de seus filhos” e coautora de “Coaching na Prática – Como o Coaching pode contribuir em todas as áreas da sua vida”.
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